Il mio mondo

DURANTE GLI ANNI DELL’ INFANZIA, LA MIA FAMIGLIA E’ STATA, INCONTROVERTIBILMENTE, POVERA. NON CHE IO ME NE ACCORGESSI. CRESCEVO LIBERA E FORTE SULLE RIVE DEL MIO FIUME. LO COMPRESI AD UNA FESTA DI CARNEVALE ORGANIZZATA DALL’ ASILO. LA MIA MAMMA CI ADDOBBO’ CON DELLA CARTA COLORATA. FINI’ COME AL SOLITO: CHE MI ACCAPIGLIAI CON GLI […]

DI NOSTRO PADRE SAPEVAMO BEN POCO. NON CI HA MAI FATTE ENTRARE NELLA SUA VITA, NEL SUO PRIVATO. NON LO HA CONCESSO NEANCHE A SUA MOGLIE. SI E’ TENUTO A DISTANZA, COME SATELLITE. COSE CHE SAPEVAMO DI LUI: CHE ERA UN CAMPIONE DI BILIARDO (ALLA MIA PRIMA COMUNIONE, LUI ERA ASSENTE. MI REGALO’ LA COPPA

17 AGOSTO 2023 SIAMO, TUTTI, ANIME LIBERE, CHE, AD OGNI VITA, SCELGONO DI INTRECCIARSI, IN RUOLI SEMPRE DIVERSI, PER L’ APPRENDIMENTO E LA CRESCITA. LE PERSONE NON CI APPARTENGONO. NEANCHE I FIGLI. L’AMORE CHE NUTRIAMO PER LORO NON CI DA’ DIRITTO ALCUNO DI PROPRIETA’. NON SONO “UN BENE” SU CUI POSSIAMO STABILIRE LA NOSTRA GIURISDIZIONE

FRA IL TANTO CHE HO SCELTO DI APPRENDERE IN QUESTA ULTIMA MIA DISCESA, CAMPEGGIA, PER CERTO, LA CONOSCENZA … DELL’ IMPERFEZIONE. UN ACCUMULO DI DIFETTI CARATTERIZZA OGNI ASPETTO DELLA MIA PERSONA, IN MANIERA NON RIDONDANTE … MA PERVASIVA. E NON C’E’ VERSO DI SFUGGIRNE. NON SOLO PER POCO IMPEGNO. ANCHE QUANDO MI APPLICO, LA VITA

ROMAGNA … E’ MIA MADRE; NATA FERRARESE. ROMAGNA E’ LA TERRA TRAFITTA DAL MIO SEME CHE HA DESIDERATO PARLARE AL VENTO. ROMAGNA SONO LE FAVOLE TROVATE NEI RIPOSTIGLI DELLA MIA FANTASIA A CULLARE GLI OCCHI BELLI DI ALICE. ROMAGNA SONO LE GINOCCHIA DI DAMIANO, BENEDETTE DAL FIUME LAMONE. ROMAGNA SONO LE MIE GAMBE DI BAMBINA

“MOKI!” IL NOMIGNOLO ME LO DIEDE MIO NONNO SANTE, DETTO SINTO’. QUEL SUONO ROTEAVA NELLE MIE ORECCHIE, POI, CON SALTO CARPIATO, PRECIPITAVA SUL CUORE, AD OGNI SUO RIENTRO DALLA RUSSIA. TANTO LO AMAVO CHE LE LACRIME MI PRECEDEVANO NELLA CORSA VERSO IL SUO ABBRACCIO. UN BACIO A LUI ED UNO, RELIGIOSO E MUTO, SUL FREDDO

17 MAGGIO 2023, ROMAGNA STANOTTE, PER LA PRIMA VOLTA, HO VACILLATO. ALLE TRE DI NOTTE, UN BOATO, MAI UDITO PRIMA, MI HA SVEGLIATA DI SOPRASSALTO. ERA UN ROMBO DI VENTO CHE SQUASSAVA L’ARIA, DENSA DI IMMENSA PIOGGIA. LA CANDELA CONTINUAVA AD ARDERE NEL BUIO. LA LASCERO’ BRUCIARE. L’HO ACCESA A FARO DELLE ACQUE; CHE LE

LA MIA VISIONE. IL BUIO: SI METTE IN CATTEDRA. IMPARTISCE ORDINI, CERTO DELLA SUDDITANZA. MANIPOLA LE COSCIENZE, COME UNICO DETENTORE DEL VERO. SEDUCE L’EGO. PROMETTE REGNI DI FANGO CON SBARLUCCICHIO DI DIAMANTE. SI AMMANTA DI PIETAS, FINTAMENTE BONTA’. TI SOLLEVA DALLA RESPONSABILITA’ DEL PENSARE, METTENDO BAVAGLIO ALLA MENTE. ESIGE IL BACIA MANO, CON SORRISO MELLIFLUO. CREA

COME ELEFANTE, NON DIMENTICO LE FERITE; INFERTE E RICEVUTE. COME LEPRE, CAMMINO VELOCE, AFFINCHE’ I MIEI PENSIERI, SAETTA, NON ARRIVINO PRIMA DI ME. COME PESCE, HO SPADA, PER DIFESA E BRANCHIE, PER AMPIO RESPIRO. COME TARTARUGA, MI ATTARDO; IN RITARDO, MI SI DIREBBE, AGLI APPUNTAMENTI DELLA VITA. COME LEMURE, STRABUZZO GRANDI OCCHI, PER MERAVIGLIA E

IO NON SONO FOTOGENICA. E ME NE RAMMARICO. SOLO FOTOGRAFANDOMI ALLO SPECCHIO, O GRAZIE ALLE LENTI DI INSTAGRAM, RIESCO A RICOMPORRE IL MIO VISO IN UN’UNITA’ DOTATA DI SENSO E FORMA ARMONICA. DIVERSAMENTE, LA LENTE SCOMPONE IL MIO VOLTO, IN MILLE SCHEGGE IMPAZZITE ED ANARCHICHE, CHE ASPRAMENTE DISERTANO UNA QUALSIVOGLIA PROPORZIONE ED EQUILIBRIO. ALLA GUISA