“IL CAFTANO BLU”

“Io sostengo che Amore è il più antico fra gli dei, il più meritevole d’onore e quello che è più padrone di spingere gli uomini, da vivi e da morti, all’acquisto della virtù e della felicità.”

Così recita il Simposio di Platone.

Deve essersi detta questo, Mina, quando ha scelto Helim come compagno di vita, la vibrante bellezza del suo cuore e della sua anima, scegliendo di condividere il di lui segreto, in sacra alleanza.

Deve essere questo che Helim ha visto in Mina, che lo ha sospinto, vero, verso di lei, come fune tesa, accogliendola nel suo antro, per poi amarla ed onorarla del più alto amore, nonostante se stesso.

Due anime congiunte.

Una prova per spiriti antichi.

L’ amore per l’altro che trascende l’ amore di sé.

Il dono, assoluto, della propria fiamma interiore a protezione e calore.

La saggezza del non giudizio.

Il coraggio di spezzare le catene delle convenzioni, per donarsi l’ immensità del volo.

Mina capace di farsi terra per quel timido germoglio.

Helim che riesce ad entrare in lei e a tenere acceso il fuoco della sua femmina, anche al di là delle barricate dettate dai suoi istinti.

I suoi istinti … forse.

Non è qui il caso di approfondire questo tema.

Chi avrà la gioia di vedere quest’ opera bella e compiuta, comprenderà, dai cenni sull’ infanzia di Helim, questo mio apporre un forte “forse” di matrice psicologica. 

Maryam Touzani racconta con minuzia ed arte sartoriale ogni attimo di un quotidiano semplice e denso di pulsante umanità, di incantevole fragilità, … di misericordia.

Il tempo è espanso e dilatato, a scandaglio di ogni sottesa emozione.

Non vada ad incontrare Mina ed Helim chi della narrazione distesa non ne apprezza il ritmo.

Chi, invece, vorrà omaggiare questa indomita colomba e il suo sposo, li potrà trovare sui tetti di Salè.

Oniria va al cinema / “Il caftano blu”